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Le biciclette attraversano la vita, le storie e la Storia. Passano di mano in mano come testimoni dì memorie e sentimenti. "La speranza correva a sinistra" è una cronaca familiare fiorentina lunga mezzo secolo in cui due passioni, il ciclismo e la politica, sì danno il cambio come gregari in fuga. Per il ragazzo Franco, nell'Italia del dopoguerra che rinasce nel mito di Coppi e Bartali, il ciclismo è quasi un'educazione sentimentale. Da maestro elementare, Franco fa il proprio apprendistato civile e politico nel segno di La Pira e di don Milani, per poi abbracciare la militanza di sinistra e vivere appieno la stagione del Sessantotto. Negli anni di piombo delle stragi e del terrorismo, le corse e le maglie dei campioni ciclisti diventano solo rare parentesi colorate, fino alla morte di Berlinguer che, simbolicamente, fa calare il sipario sull'epoca in cui la speranza correva a sinistra. Ciclismo e politica. Due passioni e una radice comune: Vinicio, padre di Franco, che nell'agosto del '43 promise al figlio una biciclettina rossa.